Due chiacchere con i vicini di casa: solari Acqualai
Fa parte del nostro lavoro parlare di sostenibilità e questo significa anche andare alla ricerca di aziende sul nostro territorio con un approccio produttivo attento all'ambiente.
Quando ci guardiamo intorno abbiamo la fortuna di scoprire tante aziende vicine. Piccoli laboratori piuttosto che aziende più strutturate che davvero si impegnano per fare la differenza.
Le Sfuse sono di Mantova, Acqualai con i quali ci siamo confrontati su varie tematiche, di Cremona. Acqualai è un esempio virtuoso di rispetto per l'ambiente e il mare: utilizzano confezioni di alluminio per evitare nuova plastica vergine o riciclata, i fornitori per le materie prime sono rigorosamente italiani, i prodotti non contengono solfati, parabeni, siliconi e sono vegani e attenti all'impatto che i prodotti solari possono provocare sull'ecosistema. Inoltre sostengono la campagna Plastic Free che raccoglie la plastica dalle spiagge e si occupa del salvataggio delle tartarughe marine del Mediterraneo (https://www.plasticfreeonlus.it/).
Ma torniamo alla nostra chiaccherata con Acqualai, che si è resa disponibile a incontrarci in diretta instagram per spiegarci il suo progetto e ricordarci alcuni importanti punti nella scelta del solare, come azienda e come consumatore.
Innanzitutto abbiamo parlato di filtri solari: i chimici sono quelli che più facilmente troviamo nella grande distribuzione, contengono vari ingredienti e tra le parole che ci dovrebbero risuonare troviamo "Benzophenone" e "Octinoxate", così come "Octocrylene", "Drometrizole Trisiloxane" e "Paba" che possono generare delle modificazioni genetiche alterando i comportamenti neurologici e riproduttivi di diverse specie marine; ma anche nell'uomo, negli ultimi anni gli studi hanno dimostrato la tossicità per il nostro organismo.
Tra i filtri fisici minerali vi sono invece due principali ingredienti: il biossido di titanio e l'ossido di zinco. Acqualai in particolare basa i suoi prodotti sull'ossido di zinco in quanto dopo diversi studi hanno comprovato come quest'ultimo sia più efficace sia in termini di copertura e sicurezza per l'epidermide sia di tutela per l'ambiente.
I filtri minerali spaventano però per la consistenza, stesura e possibile effetto fantasma "bianco" che possono lasciare sulla pelle. A oggi questo mito è da sfatare, le creme a basso impatto ambientale sono confortevoli come quelle di vecchia generazione. Le nuovissime formulazioni hanno un ottima stesura, soprattutto il siero che Acqualai ha presentato già dallo scorso anno, in quanto è stato arricchito di vitamina C, olio di ricino e vitamina E tra gli altri ingredienti, che garantiscono tra l'altro un potenziamento del solare.
Ricordiamo che la scelta del solare ha un forte impatto sull'ecosistema marino quindi il nostro potere di consumatori è davvero importante: un facile indizio visibile a occhio nudo sono le chiazze di prodotto che galleggiano sulla superficie dell'acqua che facilmente si incontrano nei picchi della stagione estiva in varie località marittime. Si tratta della punta dell'iceberg, pensate a quante altre sostanze vengono disperse e che non sono visibili. L'ossido di zinco ad esempio, ha decisamente molto meno impatto e non provoca le modificazioni genetiche, riproduttive e neuronali nella flora e ormonali nell'uomo.
Ultime nozioni basilari da ricordare e poi.. a voi la scelta del solare!
I raggi UVA vanno più in profondità negli strati del derma, sono responsabili di invecchiamento cutaneo, rughe, dermatiti solari e tumori cutanei e sono presenti durante tutto l'anno e in tutte le stagioni. Non sottovalutiamoli, rappresentano il 95% dei raggi Ultra Violetti.
Gli UVB rappresentano il restante 5% e sono anch'essi responsabili soprattutto di eritemi e tumori cutanei anche se più superficiali.
Non dimentichiamo che i solari andrebbero e possono essere utilizzati nella stagione invernale come antiage oltre che come protezione dagli UVA. Inoltre c'è da considerare il fattore luce blu, se passiamo molto tempo davanti agli schermi.
Bimbi e pelli delicate, oltre che problematiche come psoriasi, dermatiti atopiche ed eritemi non riscontrano problemi con i solari di Acqualai in quanto alcune delle funzionalità dell'ossido di zinco e degli altri ingredienti che l'azienda predilige sono di lenire le eruzioni cutanee, in determinate problematiche è addirittura curativo l'ossido di zinco. Quindi via libera se siete tra i casi sopra citati.
(per bimbi al di sotto dei 3 anni o in casi particolari è comunque consigliabile testare una piccola quantità di prodotto su poca pelle).
Ma quanta ne usiamo di crema? Le indicazioni rimangono sempre 2 mg, che corrispondono a due dita di prodotto, da spalmare ogni 2 ore circa (salvo sudorazione o bagni in cui dovremmo rinnovare la protezione).
Un grazie a chi ci ha seguito e ci sostiene. Vi aspettiamo a Mantova da Sara Le Sfuse.
Quando ci guardiamo intorno abbiamo la fortuna di scoprire tante aziende vicine. Piccoli laboratori piuttosto che aziende più strutturate che davvero si impegnano per fare la differenza.
Le Sfuse sono di Mantova, Acqualai con i quali ci siamo confrontati su varie tematiche, di Cremona. Acqualai è un esempio virtuoso di rispetto per l'ambiente e il mare: utilizzano confezioni di alluminio per evitare nuova plastica vergine o riciclata, i fornitori per le materie prime sono rigorosamente italiani, i prodotti non contengono solfati, parabeni, siliconi e sono vegani e attenti all'impatto che i prodotti solari possono provocare sull'ecosistema. Inoltre sostengono la campagna Plastic Free che raccoglie la plastica dalle spiagge e si occupa del salvataggio delle tartarughe marine del Mediterraneo (https://www.plasticfreeonlus.it/).
Ma torniamo alla nostra chiaccherata con Acqualai, che si è resa disponibile a incontrarci in diretta instagram per spiegarci il suo progetto e ricordarci alcuni importanti punti nella scelta del solare, come azienda e come consumatore.
Innanzitutto abbiamo parlato di filtri solari: i chimici sono quelli che più facilmente troviamo nella grande distribuzione, contengono vari ingredienti e tra le parole che ci dovrebbero risuonare troviamo "Benzophenone" e "Octinoxate", così come "Octocrylene", "Drometrizole Trisiloxane" e "Paba" che possono generare delle modificazioni genetiche alterando i comportamenti neurologici e riproduttivi di diverse specie marine; ma anche nell'uomo, negli ultimi anni gli studi hanno dimostrato la tossicità per il nostro organismo.
Tra i filtri fisici minerali vi sono invece due principali ingredienti: il biossido di titanio e l'ossido di zinco. Acqualai in particolare basa i suoi prodotti sull'ossido di zinco in quanto dopo diversi studi hanno comprovato come quest'ultimo sia più efficace sia in termini di copertura e sicurezza per l'epidermide sia di tutela per l'ambiente.
I filtri minerali spaventano però per la consistenza, stesura e possibile effetto fantasma "bianco" che possono lasciare sulla pelle. A oggi questo mito è da sfatare, le creme a basso impatto ambientale sono confortevoli come quelle di vecchia generazione. Le nuovissime formulazioni hanno un ottima stesura, soprattutto il siero che Acqualai ha presentato già dallo scorso anno, in quanto è stato arricchito di vitamina C, olio di ricino e vitamina E tra gli altri ingredienti, che garantiscono tra l'altro un potenziamento del solare.
Ricordiamo che la scelta del solare ha un forte impatto sull'ecosistema marino quindi il nostro potere di consumatori è davvero importante: un facile indizio visibile a occhio nudo sono le chiazze di prodotto che galleggiano sulla superficie dell'acqua che facilmente si incontrano nei picchi della stagione estiva in varie località marittime. Si tratta della punta dell'iceberg, pensate a quante altre sostanze vengono disperse e che non sono visibili. L'ossido di zinco ad esempio, ha decisamente molto meno impatto e non provoca le modificazioni genetiche, riproduttive e neuronali nella flora e ormonali nell'uomo.
Ultime nozioni basilari da ricordare e poi.. a voi la scelta del solare!
I raggi UVA vanno più in profondità negli strati del derma, sono responsabili di invecchiamento cutaneo, rughe, dermatiti solari e tumori cutanei e sono presenti durante tutto l'anno e in tutte le stagioni. Non sottovalutiamoli, rappresentano il 95% dei raggi Ultra Violetti.
Gli UVB rappresentano il restante 5% e sono anch'essi responsabili soprattutto di eritemi e tumori cutanei anche se più superficiali.
Non dimentichiamo che i solari andrebbero e possono essere utilizzati nella stagione invernale come antiage oltre che come protezione dagli UVA. Inoltre c'è da considerare il fattore luce blu, se passiamo molto tempo davanti agli schermi.
Bimbi e pelli delicate, oltre che problematiche come psoriasi, dermatiti atopiche ed eritemi non riscontrano problemi con i solari di Acqualai in quanto alcune delle funzionalità dell'ossido di zinco e degli altri ingredienti che l'azienda predilige sono di lenire le eruzioni cutanee, in determinate problematiche è addirittura curativo l'ossido di zinco. Quindi via libera se siete tra i casi sopra citati.
(per bimbi al di sotto dei 3 anni o in casi particolari è comunque consigliabile testare una piccola quantità di prodotto su poca pelle).
Ma quanta ne usiamo di crema? Le indicazioni rimangono sempre 2 mg, che corrispondono a due dita di prodotto, da spalmare ogni 2 ore circa (salvo sudorazione o bagni in cui dovremmo rinnovare la protezione).
Un grazie a chi ci ha seguito e ci sostiene. Vi aspettiamo a Mantova da Sara Le Sfuse.